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03 dicembre 2021

Reddito di libertà

servizi ai cittadini
Il reddito di libertà è destinato alle donne vittime di violenza, senza figli o con figli minori, seguite dai centri anti-violenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza.

Il contributo è finalizzato a sostenere prioritariamente le spese per l’autonomia abitativa e personale, nonché il percorso scolastico e formativo di eventuali figli e figlie minori. 
Il reddito di libertà è riconosciuto dall’Inps nella misura massima di 400 euro mensili (erogati in un’unica soluzione per massimo dodici mesi), entro il limite delle risorse assegnate a ciascuna Regione o Provincia autonoma.
 È compatibile con altri strumenti di sostegno al reddito come il Reddito di cittadinanza o altri sussidi economici anche di altra natura (ad esempio, Rem, NASpI, Cassa integrazione guadagni, ANF, ecc.). 

La domanda deve essere presentata all’Inps tramite il proprio Comune di residenza: alla domanda va allegata la dichiarazione rilasciata dal rappresentante legale del Centro antiviolenza. La certificazione deve contenere i dettagli relativi al percorso di emancipazione e autonomia seguito e lo stato di bisogno economico. 
 

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